La Torre del Porticciolo, conosciuta in catalano algherese come La Torre del Portitxol, è stata costruita nella seconda metà del XVI secolo dai corallari di Alghero. Situata vicino alla spiaggia di Portitxol, un tempo era utilizzata per riparare piccole imbarcazioni.
Fin dal 1572, la torre era dotata di due pezzi di artiglieria e ospitava tre guardiani per le barche. Dalla sua posizione elevata a 48 metri, i guardiani godevano di una vista eccezionale fino a 25 km di distanza, mantenendo la comunicazione con le torri di Porto Conte e di Porto Ferro.
Nonostante le sfide poste dalla conservazione, si nota che la torre è costituita da un cilindro posto su una base insolita, scarpata e gradinata a forma di tronco di cono. Costruita su un pendio che si affaccia sul mare, la torre ha un’altezza di circa 10,60 metri.
Un intervento di restauro, completato nella primavera del 2009, ha ridato alla torre il suo aspetto originario. La Torre del Porticciolo fa parte del Parco Naturale di Porto Conte e dell’Area Marina Protetta Capo Caccia – Isola Piana.
Nell’estate del 2008 è stata fatta una scoperta straordinaria presso la torre: il ritrovamento casuale di frammenti di ossa di dinosauro. Nel corso di più di dieci campagne di scavo, l’ultima delle quali nel maggio 2019 e diretta dal Prof. Ausonio Ronchi, sono state recuperate oltre settanta ossa e numerosi frammenti appartenenti alla Formazione di Cala del Vino del periodo permiano. Il primo sinapside basale scoperto in Italia, un Alierasaurus ronchii erbivoro di grandi dimensioni (circa 7 metri) che visse nel Permiano medio, è stato rinvenuto proprio qui. Questi importanti ritrovamenti sono stati studiati dai paleontologi dell’Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con l’Università di Pavia e il Museum fur Naturkunde di Berlino, e i loro risultati sono stati pubblicati su Palaeontologia Electronica.